(Teleborsa) -
Effetto bomba del Covid sui conti pubblici dell'Italia: oltre 73 miliardi di euro in più di spesa e 28 miliardi di minori entrate. E' quanto stima il
Centro Studi Unimpresa che stima complessivamente uno
sbilanciamento di 101 miliardi sulle casse statali.
Nel 2020, in particolare, il
gettito fiscale si è ridotto del 6%
da 460 a 432 miliardi, a causa delle attività ferme per il lockdown e dei provvedimenti presi dal Governo per sostenere famiglie ed imprese, ma le stesse hanno prodotto anche un
aumento delle spese del 13%
da 552 miliardi a 626 miliardi.
Il debito pubblico è lievitato a 2.569 miliardi, con una crescita media di di 13,2 miliardi al mese, cinque volte l'aumento registrato nel 2019 e tre volte quello del 2018.
Primavera e autunno di passioneSul fronte delle entrate, i mesi più colpiti nel 2020 sono stati aprile, maggio, giugno e ottobre, con riduzioni del gettito rispettivamente del 20%, del 28%, del 20% e del 15%, mentre è stato più contenuto il calo a marzo, luglio e dicembre. Sul fronte delle uscite, gli esborsi maggiori si sono registrati a maggio, giugno, settembre e novembre, con aumenti della spesa rispettivamente del 41%, del 100%, del 57% e del 42%. mentre sono andati meglio i mesi di gennaio, periodo pre-Covid, marzo e dicembre.
Necessario riequilibrio finanze pubbliche "Chi pagherà questo enorme indebitamento aggiuntivo che, creato nel 2020, dispiegherà i suoi effetti nei prossimi decenni?", domanda il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, notando che "la ripresa economica non dovrà soltanto colmare la perdita sul fronte del prodotto interno lordo, che è drammatica e storicamente spaventosa, ma dovrà, contestualmente, gettare le basi per un rapido riavvicinamento all’equilibrio delle finanze pubbliche".
Si rischiano effetti duraturi"Grava sulle future generazioni un fardello pesantissimo che è stato creato da un momento eccezionale, perciò va subito avviata una inversione di tendenza, anche ricorrendo, definitivamente, a una lotta agli sprechi, aggredendo le sacche della spesa pubblica improduttiva", avverte il vicepresidente di Unimpresa.
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