(Teleborsa) - Dopo la
fase più critica dell'emergenza sanitaria che sembra alle spalle, i
Paesi europei provano a smarcarsi dal picco della prima ondata di coronavirus e tornano a guardare con minor diffidenza i
"propri vicini di casa", con la
stagione turistica che entra nel vivo.
Da oggi,
lunedì 15 giugno, nella maggior parte del Vecchio Continente, cadono restrizioni sugli spostamenti e inviti a non viaggiare, introdotti in maniera quasi corale da
metà marzo in poi, nel pieno dell'
emergenza sanitaria, e si potrà cominciare di nuovo a circolare
liberamente tra Paese e Paese.
Per
l'Italia, un vero e proprio
D-Day da cui si spera possano ripartire quei
flussi turistici che alimentano uno dei settori più importanti per l'economia del Paese. Lo
Stivale, tra l'altro, è stata tra i primi a riaprire le proprie frontiere ai cittadini del resto d'Europa, già dal 3 giugno scorso. Come sottolinea il Ministro dell'Economia Luigi Di Maio su Facebook: "Ci siamo. C'erano Stati esteri che inizialmente avevano chiuso all'Italia e agli italiani, ma il nostr
o Paese è sempre stato trasparente, abbiamo mostrato i dati epidemiologici, ci siamo impegnati e alla fine hanno cambiato idea. Sbloccare i flussi turistici significa far arrivare turisti stranieri in Italia e dare un ulteriore supporto alla nostr
a economia, ai nostri artigiani e alle nostre famiglie durante la stagione estiva". D'ora in poi si procede più o meno compatti, fin qui diversi gli
approcci a seconda delle valutazioni dei singoli Governi. La Svezia, ad esempio, non aveva mai chiuso ai
cittadini stranieri, in linea con il
metodo morbido tenuto da Stoccolma nella gestione dell'epidemia. Oggi cadranno le restrizioni in
Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Grecia, che ha fatto un passo in più riaprendo anche a diversi Stati extraeuropei:
Australia, Cina e Corea del Sud. Poi c'è il
caso Austria, che ha già aperto alla maggior parte dei vicini e che dal 16 giugno revocherà le restrizioni per altri 31 Paesi, compresa l'Italia ma esclusi Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Madrid infine riaprirà le frontiere con gli altri Paesi dell'Unione europea solo il
21 giugno, con l'esclusione del Portogallo.