(Teleborsa) - Già prima dello scoppio improvviso della
pandemia, c'era da fare i conti con i problemi legati
all'occupazione. Con l'irruzione del Covid-19 sulla scena, il quadro già
compromesso è ulteriormente peggiorato. Per questo, la Confederazione europea dei sindacati (Ces) sollecita i leader dell'UE, che si riuniranno domani, giovedì
23 aprile, a concordare proposte e attuarle
"senza indugio" per aiutare i lavoratori, le aziende e i servizi pubblici colpiti dalla crisi del
coronavirus. Il Segretario generale della Ces,
Luca Visentini, sottolinea che il protrarsi dei colloqui senza raggiungere un accordo costa vite e posti di lavoro. La Ces stima
40 milioni di
nuovi disoccupati in tutto il vecchio continente. Domani, il
Consiglio europeo prenderà in considerazione un pacchetto di sostegno da 540 miliardi che include il programma
"SURE" per la protezione del lavoro e del
reddito e come finanziare la
ripresa economica."Con la perdita di
milioni di posti di lavoro ogni settimana e i servizi pubblici sempre più sotto pressione - osserva Visentini - i leader dell'UE hanno la responsabilità di dare un supporto il più
presto possibile: lunghi colloqui costano
vite e posti di lavoro". Secondo i sindacati europei i
lavoratori licenziati, le aziende in difficoltà e i servizi sanitari devono ricevere gli
aiuti per far fronte a una situazione senza precedenti. "Come ha affermato Angela Merkel - ricorda il leader della Ces - questa pandemia non è colpa di nessuno Stato membro. Quindi la solidarietà non può venire con condizioni che farebbero pagare i
Paesi più colpiti due volte attraverso l'austerità. Abbiamo bisogno che tutti gli
Stati membri agiscano nell'interesse comune. E' necessario un piano di risanamento straordinario, con finanziamenti
diretti a Paesi, lavoratori e imprese da raccogliere attraverso obbligazioni comuni concordate con
urgenza e che devono essere garantite dall'UE".