(Teleborsa) -
Qualche spiraglio dalla produzione industriale a novembre. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'
ISTAT, c'è stato un
"lieve recupero congiunturale" dopo due mesi negativi.
L'indice destagionalizzato della produzione infatti ha registrato un
aumento dello 0,1% su mese, in linea con le attese, dopo il calo registrato il mese precedente, portando la
media del trimestre a -0,7%.
Corretto per gli effetti di calendario,
l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali dello 0,6% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di novembre 2018), risultando anch'esso in linea con le attese ed attenuando la caduta rispetto a quanto rilevato ad ottobre, anche se presenta un
segno negativo per il nono mese consecutivo. Nella
media del periodo gennaio-novembre l’indice ha registrato una
flessione tendenziale dell’1,1%.
Il recupero di novembre, frenato dal forte calo del
settore energetico (-2,1%) ed in parte dai
beni di consumo (-0,2%), si manifesta con maggiore intensità nei comparti legati alla domanda di
beni intermedi (+0,7%) e strumentali (+0,8%) da parte del sistema produttivo.
Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, si registra una
moderata crescita esclusivamente per il comparto dei beni di
consumo (+0,8%); al contrario, una marcata flessione contraddistingue l’energia (-3,9%), mentre diminuiscono in misura più contenuta i beni intermedi (-1,0%) e i beni strumentali (-0,4%).
I
settori di attività economica che registrano i
maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di
computer, prodotti di elettronica e ottica (+8,1%), l’industria del
legno, carta e stampa (+7%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+2,9%). Le
flessioni più ampie si registrano nelle industrie
tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,4%), nella fabbricazione di
coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-4,9%).
(Foto: Max Larochelle on Unsplash)