(Teleborsa) -
La Brexit sta per diventare ufficiale. La
Camera dei Comuni ha infatti approvato, in terza e definitiva lettura, la
legge attuativa sull'addio all'UE con 330 sì e 231 no, spianando la strada al divorzio da Bruxelles il 31 gennaio 2020, come voluto dal premier
Boris Johnson.
Ora il prossimo passaggio formale sarà quello alla
Camera dei Lord a cui è già arrivato l'ammonimento di Downing Street a non frapporre ostacoli dell'ultimo minuto.
Infine toccherà all'
Europarlamento il 29 gennaio in un
calendario serratissimo che sta dando qualche pensiero al
capo negoziatore UE Michel Barnier.
Durante un suo discorso a Stoccolma, Barnier ha infatti dichiarato che gli
11 mesi conteggiati dalla formalizzazione della Brexit al suo compimento a fine 2020 non sono sufficienti per negoziare un accordo completo tra l'UE e il Regno Unito.
Parlando a Stoccolma giovedì, il capo negoziatore dell'UE ha affermato che
ci vorrà più tempo del periodo di transizione di 11 mesi per negoziare un accordo globale, specificando che
Bruxelles "darà la priorità" e cercherà di ottenere un "accordo di base" con il Regno Unito secondo le
linee guida europee che riguardano il commercio di merci, l'allineamento normativo e la pesca.
"Siamo pronti a fare del nostro meglio e il massimo possibile negli 11 mesi, per garantire un accordo di base con il Regno Unito, ma
avremo bisogno di più tempo per concordare su ogni punto", ha dichiarato Barnier.
Infine, l'accordo dovrebbe includere un quadro per la cooperazione su questioni come i cambiamenti climatici e il Medio Oriente, nonché una "stretta relazione sulla sicurezza".