(Teleborsa) - I
verbali del FOMC, il comitato di politica monetaria della
Federal Reserve, dicono poco o molto poco rispetto a quanto già noto al mercato: il
taglio dei tassi del 31 luglio scorso di 25 punti base è stato un
"aggiustamento di metà ciclo".
Una decisione che - secondo le Minutes del FOMC - è stata
approvata da otto membri su dieci che compongono il Board della banca centrale americana. L'altra opzione di un taglio più robusto di 50 punti base non ha riscosso invece grande sostegno da parte dei banchieri.
Il Presidente della Fed,
Jerome Powell, nella conferenza stampa che è seguita alla riunione, aveva già chiarito che il taglio era un "aggiustamento", deludendo chi si aspettava indicazioni su una inversione di rotta della politica monetaria in senso espansivo.
I verbali rivelano invece che, nell'immediato futuro,
non intraprenderà "un percorso predefinito" e le decisioni saranno prese sulla base dei dati macroeconomici più recenti e che "tutte le opzioni restano aperte". Al momento, le previsioni economiche della Fed indicano per il 2020 una crescita moderata dell'economia, seguita da un leggero rallentamento.
L'attenzione resta dunque puntata sul
meeting dei banchieri centrali a Jackson Hole (Wyoming), al via domani
23 luglio, dove Powell potrà cogliere l'occasione di dare qualche segnale più definito ai mercati, mentre il
Presidente USA, Donald Trump, continua a fare pressing per un taglio più robusto che si rifletta in una
svalutazione del dollaro.
(Foto: Stefan Fussan)