(Teleborsa) - Terminato il
secondo -e ultimo
- giorno di
consultazioni con il colloquio
tra il Presidente della Repubblica Mattarella e la delegazione del
M5s, composta dal
Capo politico Luigi Di Maio e dai capigruppo alla Camera e Senato,
Francesco D'Uva e
Stefano Patuanelli.
La delegazione pentastellata esce dal colloquio con il
Capo dello Stato dopo mezz'ora scarsa. Prende la parola
Luigi di Maio: "La crisi ha fatto piombare
nell'incertezza milioni di italiani. Qui si
rischia di riportare il Paese a una condizione come quella della
crisi del 2008. Non è giusto che a
pagare siano proprio i cittadini. In queste ore sono state avviate tutte le
interlocuzioni necessarie per verificare la possibilità di una
maggioranza solida , non lasciamo la nave affondare, l'Italia siamo tutti".
Qualche minuto prima delle
16.00 era
salita
al Colle la delegazione della
Lega, guidata da
Matteo Salvini insieme ai capigruppo al
Senato, Massimiliano Romeo, e alla
Camera, Riccardo Molinari.
Al termine dell'incontro, il
leader leghista ha dichiarato:
"L'Italia non può permettersi di perdere tempo - esordisce, tornando a parlare della crisi di Ferragosto - i troppi no hanno portato allo stop di quest'esperienza di governo che ha fatto tante cose buone. E' stato il governo del fare, del costruire e del camminare insieme. Oggi la via maestra
non possono essere giochini di palazzo e governi contro ma solo le elezioni". Poi apre uno
spiraglio: "Se poi qualcuno mi dice
ragioniamo perchè i no diventano sì, miglioriamo la squadra, diamoci un obiettivo, io non porto rancore, guardo avanti, non indietro".
La delegazione di Forza Italia era presieduta dall'ex Presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi - affiancato da
Antonio Tajani, Mariastella Gelmini e dal Capogruppo al Senato
Anna Maria Bernini, ha terminato il colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - che al termine del colloquio ha letto la dichiarazione del suo partito che
esprime preoccupazioni per la manovra economica e per la
formazione del nuovo Governo ventilato durante la crisi. "L'esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si costruiscono con il tempo. Un Governo secondo noi
non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto. Oggi
mettiamo in guardia contro una maggioranza improvvisata che non rispecchia la maggioranza degli elettori italiani."
"Dopo tanto avventurismo
il Paese ha bisogno di un governo solido, stabile e coeso con un programma coerente e forte e con una legittimazione democratica.
Serve un esecutivo autorevole che restituisca al Paese una rispettabilità e una considerazione in Europa che l'Italia oggi non ha", ha detto il Presidente di Forza Italia.
Il Segretario del
Pd Zingaretti, sentito in mattinata,
ha aperto alla formazione di una nuova maggioranza. "Abbiamo elencato al Presidente i primi e non negoziabili principi al quale il nuovo Governo dovrebbe rifarsi", ha spiegato il leader del Pd. "
Se non dovessero esistere queste condizioni da verificare, lo sbocco della crisi sono nuove elezioni".
Giorgia Meloni, leader della delegazione di Fratelli d'Italia,
che ha incontrato per prima il Presidente Mattarella, ha invece dichiarato con fermezza che le
elezioni sono oggi l'unico esito possibile della crisi.
Le consultazioni sono iniziate ieri, mercoledì 21 agosto, con l'audizione della Presidente del Senato,
Elisabetta Alberti Casellati. A seguire il
Presidente della Camera Roberto Fico. Il Presidente emerito
Giorgio Napolitano, che non si trovava a Roma, è stato consultato al telefono.
Successivamente
è stato il turno del Gruppo per le Autonomie del Senato,
Gruppo Misto del Senato e della Camera e
Liberi e Uguali, vale a dire i partiti meno estesi, che in questa crisi potrebbero anche fare da ago della bilancia.
Consultazioni, dunque,
ufficialmente concluse. Le
dichiarazioni ufficiali del
Presidente della Repubblica sono previste nella tarda serata di oggi,
intorno alle 20.00. (Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica)