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Finanziamenti online, la banca può guardare i vostri profili social

Il consiglio è quello di "leggere accuratamente tutte le informative e la documentazione disponibile, compresa quella di eventuali partner con sede oltreoceano, e dare il proprio consenso solo se sì è certi di aver compreso ?tutte le condizioni e poterle così accettare consapevolmente"

Economia
Finanziamenti online, la banca può guardare i vostri profili social
(Teleborsa) - Richiedere un finanziamento su internet sta diventando sempre più facile: si possono effettuare le richieste comodamente dal proprio pc o anche dallo smartphone senza più necessità di recarsi in banca, con il vantaggio di accorciare anche i tempi di risposta, che in certi casi può arrivare subito al termine della procedura.

Già diffusi oltreoceano, stanno infatti approdando anche in Europa dei sistemi basati su potenti algoritmi di machine learning che permettono all'utente non solo di espletare la pratica in pochi minuti, ma anche di sapere immediatamente se il prestito è concesso oppure no, con la possibilità di vedere accreditata sul proprio conto corrente la somma accordata in 48 ore o poco più.

Ci sono però delle incognite sulle metodologie utilizzate per concedere un prestito presentando una quantità esigua di documenti e senza neanche vedere fisicamente in faccia il cliente.

E' invece attraverso moderne tecnologie di Big Data e Web Analytics che i profili dei social network e gli stessi dispositivi utilizzati dai richiedenti potrebbero essere setacciati per rastrellare una miriade di dati personali, (compresa la cronologia dei siti visitati e la posizione geografica dell'utente), per poi essere combinati ed elaborati con altre informazioni raccolte da fonti tradizionali come quelle delle centrali rischi o delle camere di commercio, per lasciare infine la sentenza ad un sofisticato algoritmo che decide automaticamente se il prestito viene concesso oppure no, e tutto ciò senza alcun intervento umano.

"In molti casi le società che erogano finanziamenti sul web con risposta immediata - avverte il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi - non informano in modo chiaro gli utenti che i loro profili social saranno analizzati da un algoritmo e che tali informazioni concorreranno all'esito della richiesta. Questo comporta che a insaputa del cliente, un prestito potrebbe ad esempio essergli negato a causa di un amico su Facebook che risulta un cattivo pagatore, oppure per delle incongruenze rilevate tra il curriculum pubblicato su Linkedin e il reddito invece dichiarato all'istituto finanziario. I finanziamenti online presentano indubbiamente notevoli vantaggi, ma gli istituti di credito che li introducono devono operare con trasparenza e rispettare le regole del GDPR."

Il consiglio è quello di "leggere accuratamente tutte le informative e la documentazione disponibile, compresa quella di eventuali partner con sede oltreoceano, e dare il proprio consenso solo se sì è certi di aver compreso ?tutte le condizioni e poterle così accettare consapevolmente".
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