(Teleborsa) - Flat tax, reddito di cittadinanza, sgravi fiscali per le aziende e superamento della legge Fornero. Sono solo alcuni dei punti principali del
programma di politica economica e finanziaria contenuti nella
Nota di aggiornamento al DEF approvata ieri, 27 settembre, dal Consiglio dei Ministri.
NADEF che presuppone un
rapporto deficit/PIL al 2,4% dal 2019 al 2021, ben al di sopra di quanto raccomandato da Bruxelles ma coerente, come promesso da Lega e Movimento 5 Stelle, con il contratto di Governo.
Ecco i principali punti elencati nel comunicato trasmesso da Palazzo Chigi:
- Cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
- introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
- introduzione della pensione di cittadinanza;
- introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
- prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
- taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
- rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato;
- programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio;
- politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
- stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.