(Teleborsa) - "Gli italiani che per il momento sono in grande difficoltà, non possono più aspettare, lo Stato non li può più lasciare soli e un ministro serio i soldi li deve trovare". A parlare è il
vicepremier, Luigi Di Maio che
incalza il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Il leader del Movimento Cinque Stelle chiarisce poi di non aver mai chiesto le dimissioni del titolare del dicastero di Via XX Settembre, smorzando le voci circolate nelle ore precedenti. Ma il bersaglio resta Tria. Il
vertice sulla manovra si è concluso a Palazzo Chigi e Di Maio fa il resoconto ai suoi ministri ed ai sottosegretari pentastellati sull'accesa discussione sui conti e sulla posizione irremovibile del ministro delle Finanze secondo il quale
le risorse per il reddito di cittadinanza sono poche.
In serata a
Dimartedì su La7, il vicepremier, spiega che le risorse per la manovra saranno reperite con "tagli alle spese, ma anche facendo deficit: non serve superare il 3%". L'obiettivo è soddisfare le richieste degli italiani - afferma il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro - . Si fa tagliando gli sprechi e altre risorse arriveranno dalla crescita economica. "Abbiamo bisogno di prendere un po' di soldi dal deficit poi li ridaremo con la crescita".
Poi, Di Maio, annuncia una
proposta di legge costituzionale per tagliare 345 parlamentari, presa in accordo con l'alleata Lega, precisando che il taglio porterà a "100 milioni di euro di risparmi l'anno".