(Teleborsa) - Si allarga a macchia d'olio lo
scandalo datagate che ha investito
Facebook. Mentre
Mark Zuckerberg si prepara a dare spiegazioni al Congresso USA l'11 aprile prossimo,
Cambridge Analytica rimane nell'occhio del ciclone. La web agency londinese del miliardario
Robert Mercer ha lavorato per la campagna elettorale di
Donald Trump.
Facebook ritiene che la società usata dal presidente USA per la sua campagna elettorale,
possa aver avuto accesso ai dati di 87 milioni di utenti della propria piattaforma, mentre finora ne aveva stimati 50 milioni. L'annuncio arriva da
Mike Schroepfer, Chief Technology Officer del colosso dei social network. "In totale, crediamo che le informazioni di Facebook di 87 milioni di persone, prevalentemente negli States, possano essere state impropriamente condivise con
Cambridge Analytica", scrive
Schroepfer.
Oltre 70 milioni di utenti (81,6%) sono americani. A seguire i filippini (1,4%), gli indonesiani (1,3%), i britannici (1,2%), i messicani (0,9%), i canadesi (0,7%), gli indiani (0,6%), i brasiliani (0,5%), i vietnamiti (0,5%) e gli australiani (0,4%).
Tra i profili italiani ci sarebbero oltre 200mila utenti italiani potenzialmente coinvolti nella vicenda Facebook-Cambridge Analytica.