(Teleborsa) - Sono numeri allarmanti quelli emersi da un sondaggio online condotto dall'Associazione Di.Te, presentati lo scorso 2 dicembre, nel corso della prima
Giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e il cyberbullismo: il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha difficoltà a prendersi una pausa dalle nuove tecnologie tanto da arrivare a
controllare in media lo smartphone 75 volte al giorno. Addirittura il 7% lo fa fino a 110 volte.L'ULTIMA PREOCCUPANTE MODA SI CHIAMA "VAMPING" - "
Tutto quello che si fa lo si vuole condividere subito. Senza pensare alle conseguenze che ricadranno su di sé né tantomeno sugli altri. La tecnologia ci permette di vivere tutto in modo in modo mediato, anche la paura e o un evento traumatico, e quindi di non viverlo sulla pelle, perché il corpo in questa dimensione non è presente. Non ci sono emozioni in quello spazio virtuale, e nulla è realmente condiviso. È mostrato, punto. Quando un adolescente filma qualcosa in realtà non sta provando alcuna emozione reale -
dichiara Giuseppe Lavenia, Presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. Avendo sempre la tecnologia a disposizione i rapporti face-to-face non esistono più ed i ragazzi durante la giornata non hanno più il tempo di svolgere alcuna attività, condizione che facilita la ricerca di socializzazione nelle ore notturne, da qui nasce il
Vamping. Fenomeno in notevole aumento, proprio per questo i genitori hanno il dovere di vigilare sull’utilizzo che i loro figli fanno della tecnologia".
NUMERO VERDE - Di recente l’Associazione Di.Te, conclude Lavenia, ha istituito il numero verde
800770960, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 20.00, per offrire una consulenza specialistica gratuita alle persone che soffrono di disagi causati dalle dipendenze tecnologiche, gioco d’azzardo e Cyberbullismo"