(Teleborsa) - La Commissione UE torna a lavorare sulla "web tax", il nuovo frame di regole fiscali per le società che operano nel mercato digitale.
A pochi giorni dall'
Ecofin informale di Tallin, in cui i Ministri delle Finanze UE avevano concordato di "procedere speditamente" per
porre fine all'evasione e all'elusione fiscale da parte delle multinazionali del web, Bruxelles ha pubblicato infatti un
Comunicato nel quale vengono presentate le
sfide che gli Stati Membri devono affrontare e le
relative soluzioni da esplorare.
I numeri parlano chiaro, si legge nella nota: l'industria digitale occupa ormai una larga fetta dell'economia con fatturati di gran lunga superiori rispetto ai modelli di business "tradizionali". Eppure, la tassazione media effettiva delle digital company nell'Europa dei 28 è nettamente inferiore.
Questo avviene anche perché tali società
non rispettano il principio fondamentale secondo cui i profitti dovrebbero essere tassati dove viene creato il valore.
La Commissione deve pertanto affrontare innanzitutto due sfide:
dove tassare e
cosa tassare.
In secondo luogo, recita il Comunicato, è necessaria un'
azione congiunta e non solo a livello europeo. A tal proposito sarà fondamentale il
rapporto sulla tassazione dell'economia digitale che l'OCSE presenterà al G20 della prossima primavera.
Intanto la Commissione lavorerà al nuovo impianto normativo che dovrebbe essere pronto proprio per la primavera del 2018.
"In assenza di adeguati progressi a livello globale, l'UE implementerà comunque le proprie soluzioni per tassare i profitti delle società che operano nel settore dell'economia digitale", tiene a precisare Bruxelles.