(Teleborsa) -
Ore contate per Veneto Banca e per Banca Popolare di Vicenza, sempre più
"a rischio" applicazione del Bail-in non vedendo ancora all'orizzonte il raggiungimento di una soglia adeguata all'
offerta transattiva lanciata a favore dei circa 170 mila azionisti dei due Istituti e propedeutica alla fusione. Questa, come noto, prevede il rimborso di 9 euro ad azione per gli azionisti della BPVI ed al 15% del valore delle azioni per quelli di Veneto Banca.
A quanto pare, non sono serviti gli eventi, gli incontri, i road show, i messaggi a pagamento sui giornali per convincere gli "indecisi" ad aderire alla proposta.
Le adesioni avrebbero raggiunto appena un 30-35% per entrambi gli istituti.
Frattanto
, l'UE ha aperto alla possibile compensazione dei creditori frodati, stabilendo che un risparmiatore può ottenere un rimborso in caso di vendita fraudolenta di obbligazioni bancarie. Ad annunciarlo la commissaria alla concorrenza
Margrethe Vastager, in merito ad una questione cruciale per i due istituti veneti, accusati di aver collocato obbligazioni rischiose presso risparmiatori "non consapevoli".