(Teleborsa) -
Assieme al Montepaschi anche
Veneto Banca e
Banca Popolare di Vicenza chiedono le garanzie di Stato per l'accesso al finanziamento.
Le due travagliate banche venete, assillate dal
problema di reperire finanziamenti, potranno infatti accedere al
Fondo di garanzia da 20 miliardi istituito del governo prima di Natale per le banche in crisi di liquidità come
Banca MPS ed altre. Il fondo in qestione infatti è in linea con la normativa europea sul bail-in, dato che non costituisce un aiuto di stato e prevede il pagamento di una commissione per le garanzie prestate sui bond.
Con un comunicato le due banche hanno fatto sapere ieri che "la Commissione Europea ha valutato in linea con la normativa europea sugli aiuti di Stato" la domanda di "accedere alle
misure di sostegno della liquidità e pertanto ottenere la possibilità di emettere ulteriori
passività garantite dallo Stato" come previsto dal
decreto salva-risparmio. Motivando il parere positivo, Bruxelles ha detto di aver valutato positivamente l'intervento di sostegno richiesto, che è da considerarsi
"finalizzato, proporzionato, oltre che limitato nel tempo e negli obiettivi".
Frattanto, le due banche venete stanno portando avanti
la proposta di risarcimento per i circa 94 mila soci di BPVI e 75 mila di Veneto Banca, che prevede un
corrispettivo "irrisorio" di 9 euro per i primi e del 15% dell'investimento inizialefino ad un massimo di 600 milioni per i secondi.