(Teleborsa) - Il rischio che il referendum per l'abolizione del
Jobs Act proposto dalla CGIL, possa esser fatto prima che gli italiani vadano alle urne fa discutere.
La paura infatti è che la consultazione popolare possa rappresentare un'ulteriore smacco nei confronti del PD che ha già ha incassato il "NO" sul
referendum costituzionale.
Il Ministro del Lavoro
Poletti sembra aver trovato la sua soluzione."Se si vota prima del referendum il problema non si pone", spiega
Poletti che ribadisce "se si va al voto in primavera si evita il rischio referendum sul lavoro".
L'ipotesi di elezioni prima di indire la consultazione sul
Jobs Act dunque eviterebbe ogni rischio di eliminare un'altra riforma del Governo
Renzi.
Pronta la replica di
Susanna Camusso che ha affermato:"rinviare il referendum significa non avere coraggio". Il numero uno della CGIL ha motivato il suo pensiero affermando: "Vale il merito e non la data".
Secondo il Leader della CGIL, far slittare il referendum significa: "non avere il coraggio di affrontare i problemi. Se la politica discute solo di calendario, mi pare che venga meno al suo ruolo".