(Teleborsa) -
La Federal Reserve si sta preparando ad aumentare i tassi di interesse, che molto probabilmente subiranno un ritocco all'insù nella riunione di
dicembre. E' quanto confermato dal tono usato nei verbali dell'ultima riunione del
FOMC, il comitato di politica monetaria della banca centrale americana,
che ha lasciato fermi i tassi a settembre.
Dalle Minutes emerge che,
per la prima volta in 5 anni, i banchieri si sono trovati divisi sull'opportunità di rialzare i costo del denaro a settembre:
tre membri del FOMC si sono dissociati ed hanno votato a favore di un aumento.
La
politica ultra accomodante di Janet Yellen, eredità del suo predecessore Ben Bernanke, sembra quindi fare sempre
meno presa sui responsabili della politica monetaria, che pian piano
si stanno dividendo sull'opportunità di prolungare la politica dei tassi zero o sui minimi storici.
IN più, nei verbali si legge che
la "stretta" monetaria avverrà "relativamente presto", anche se resta una divisione fra i falchi e le colombe sulla tempistica di un rialzo. I primi sostengono che aspettare troppo potrebbe creare tensioni e causare addirittura una nuova recessione, mentre i sostenitori della politica accomodante mettono l'accento sulla crescita economica, che viene giudicata ancora troppo lenta.
In realtà, quanto emerso dai verbali del Comittee non fa che confermare le
aspettative del mercato, che scontano un rialzo dei tassi alla prossima riunione di fine novembre con una probabilità di appena il 20%, anche per la vicinanza delle elezioni Presidenziali, mentre si punta su un
intervento a dicembre con una probabilità del 66%.