(Teleborsa) - L’Unione Europea tira il fiato alla chiusura delle urne del
referendum sulla Brexit, terminato alle 23 ora italiana. La stima sull'
affluenza indica una percentuale piuttosto alta dell'
83,7% circa. Sono arrivati anche i primi opinion poll, quelli di
YouGov, che indicano il
Remain (restare in UE) al 52% ed il Leave (uscire dall'UE) al 48%.
All'uscita dei primi sondaggi, il Premier britannico,
David Cameron ha ringraziato i sostenitori della permanenza in UE. Anche l'avversario
Farange, leader dell'Ukip ha ammesso che sembra che sia in vantaggio il Remain.
I mercati stanno già brindando, con la
sterlina volata oltre la soglia di 1,51 dollari.
Oggi oltre
46 milioni dei cittadini di “Sua Maestà” si sono recati alle urne, non senza aver ascoltato l’ultimo appello del Premier britannico che ha avvisato “meglio restare in Europa” perché “il Regno sarà più prospero e più sicuro dentro l’UE”.
I seggi si sono aperti oggi alle
7 ora locale (
le 8 in Italia) e chiusi alle
22 (
23 in Italia). Il conteggio dei voti è partito subito dopo la chiusura dei seggi. I risultati a livello nazionale verranno annunciati a
Manchester, ultimo fra i governi regionali a dichiarare il risultato. Prima, si potrà tastare il polso con i risultati annunciati a Newcastle e Sunderland, attesi attorno alle ore 1 a.m..
Il fronte del "Remain" ha guadagnato punti negli ultimi giorni, dopo che la
campagna elettorale è stata interrotta bruscamente in seguito all’
assassinio di Jo Cox, la deputata britannica laburista anti-Brexit, aggredita in strada da un uomo, al grido di "Britain First"
Dalla parte del “Remain”, anche il presidente della
Federal Reserve,
Janet Yellen, che nel suo discorso alla Commissione bancaria del Senato ha parlato di “significative ripercussioni economiche” per l’America e per la “stabilità globale dei mercati finanziari”.
Anche il numero uno della BCE
Mario Draghi ha preso le precauzioni del caso, dicendo che la Banca Centrale Europea è pronta e sono stati fatti "tutti i passi necessari" all'eventualità di un voto favorevole all'uscita del Regno Unito dall'UE.
Ma se oggi i riflettori erano puntati sulla Brexit, l’Unione Europea non dimentica che ci sono in agenda molti eventi che potrebbero avere ripercussioni importanti sul futuro dell’ UE. Dietro l’angolo, il 26 giugno, si aspettano le elezioni legislative in Spagna, visto che dalle precedenti, del dicembre 2015, non è scaturito un governo. Ad aprile del prossimo anno sarà la Francia che dovrà scegliere il Presidente della Repubblica e, a fine estate, la Germania eleggerà il suo Parlamento e il Cancelliere. Sempre nel 2017, scadrà il mandato dei presidenti del Consiglio europeo,
Donald Tusk, e del Parlamento europeo,
Martin Schulz.
Dall'altra parte dell’oceano, a novembre di quest’anno invece, sarà eletto il nuovo presidente degli USA che
avrà il volto del repubblicano Trump o della democratica Clinton. Certamente un evento che non passerà inosservato da questa parte del Globo.