(Teleborsa) -
Anche la BCE teme la Brexit. Lo ha sottolineato l'Istituto di Francoforte in occasione del bollettino mensile, all'avvicinarsi del
referendum del prossimo 23 giugno. Ieri sera,
la Federal Reserve ha lanciato un allarme Brexit, in occasione dell'annuncio delle decisioni di politica monetaria.
Secondo la Banca centrale europea, il concretizzarsi dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE
avrebbe ripercussioni pesanti sull'economia europea e mondiale, per questo motivo rappresenta uno dei
"rischi al ribasso" delle previsioni di crescita e va tenuta in attenta considerazione.
Il bollettino della BCE ha poi confermato che l'economia dell'area della moneta unica
cresce a tasso moderato, ma costante, e potrebbe beneficiare delle
misure espansive approntate dall'Eurotower; il riferimento è in particolare al programma di quantitative easing, che comprende titoli di stato, ABS ed anche obbligazioni corporate, oltre alle aste LTRO-bis.
Nel motivare le sue scelte, il Consiglio direttivo ha fatto riferimento al
rischio che l'inflazione molto bassa si radichi in effetti di secondo impatto sul processo di formazione di salari e prezzi. Di qui, la conferma che
la BCE farà tutto il necessario affinché ciò non si verifichi - l'ormai nota espressione "what ever it takes" di Draghi - e ricorrerà a
"tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del suo mandato".
Fra i
rischi alla ripresa, la BCE segnala ancora la frenata delle
economie emergenti, la volatilità del
petrolio e gli aggiustamenti dei
bilanci pubblici e lancia un
avvertimento sulla possibilità di sforamento dei target di debito per alcuni Paesi di Eurolandia. In particolare si parla di
"elevati rischi di innosservanza" delle regole europee sui conti pubblici.