(Teleborsa) - La moderata ripresa dell'Italia, evidenziata dalla Commissione europea, rientra in un quadro di rallentamento economico generalizzato in UE.
Bruxelles che ha
ridotto le stime sul PIL tricolore, ha
rivisto al ribasso anche le previsioni per l'intera regione dell'Eurozona, rispetto alle proiezioni rilasciate a inizio febbraio. Nel 2016,
il PIL crescerà nella zona euro dell'1,6% e, nel 2017 dell'1,8%
rispetto al precedente +1,7% e, +1,9%.
Gli
stimoli della BCE non bastano e l'UE ha
ritoccato anche il dato dell'inflazione. Ora Bruxelles prevede per quest'anno un tasso allo 0,2% contro lo 0,5% stimato in precedenza. I prezzi, nel 2017, si espanderanno dell'1,4% (+1,5% la prima stima).
La Commissione UE ha messo in guarda dalla
Brexit, sottolineando che la possibile
uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, "
sta pesando al ribasso sulla crescita economica" del Regno Unito ed ha "già zavorrato l'andamento della sterlina sul mercato dei cambi". Nel capitolo dedicato alla Gran Bretagna, si legge che "i rischi sulle prospettive sono orientati al ribasso, a riflesso di una domanda esterna meno favorevole e dell'incertezza all'avvicinarsi del
referendum di giugno".