(Teleborsa) - Doccia fredda dal
Fondo Monetario Internazionale che taglia di nuovo le stime di crescita per l'economia mondiale e mette in guardia sulle
crescenti tendenze nazionaliste in alcuni paesi. La crescita mondiale è stata "troppo bassa troppo a lungo" e procede a un ritmo "deludente".
L'ente guidato da
Christine Lagarde ha nuovamente rivisto al ribasso le sue previsioni citando la
volatilità dei mercati finanziari, la
perdita di slancio di alcune economie sviluppate e la continua
difficoltà di alcuni paesi emergenti. A tutto ciò si aggiungono anche "diverse pressioni di natura non economica", tra cui la
minaccia terroristica, passando per l'ipotesi di
Brexit. "Non solo questi vari sviluppi ci spingono a ulteriori revisioni al ribasso delle nostre previsioni di crescita su 2016 e 2017 - afferma
Maurice Obsfeld, capo economista nell'editoriale del WEO - ma suggeriscono anche esiti non previsti che sono al tempo stesso peggiori e più probabili".
"Restano
significativi rischi al ribasso", fra i quali quello di scivolare in una "
stagnazione secolare". Secondo l'FMI,
l'economia globale crescerà del 3,2% quest'anno per, poi, espandersi del 3,5% l'anno prossimo. Si tratta però di valori di 0,2 e 0,1 punti percentuali più bassi, su 2016 e 2017, rispetto alle stime che erano state aggiornate lo scorso gennaio, e di ben 0,4 e 0,3 punti più bassi dal World Economic dell'ottobre 2015.
Quanto all'
Area euro, l'istituzione di Washington stima un
PIL in espansione dell'1,5% nel 2016 e +1,6% nel 2017, rispettivamente 0,2 e 0,1 punti in meno dalle stime di gennaio. Per l'
Italia stima un +1% quest'anno e +1,1% nel 2017 (0,3 e 0,1 punti in meno). Anche gli
Stati Uniti crescono meno del previsto. Il PIL americano crescerà quest'anno del 2,4% (-0,2 punti) e il prossimo del 2,5% (-0,1 punti).