(Teleborsa) -
Si apre qualche spiraglio per il rientro del marò Salvatore Girone in Italia. Il fuciliere della Marina militare italiana, detenuto in India assieme al collega Massimo Latorre per l'uccisione di due pescatori, è malato ed è
ricoverato all'ospedale di Nuova Delhi dall'agosto scorso.
I legali che rappresentano l'Italia si sono presentati oggi dinanzi al
Tribunale arbitrale internazionale dell'Aja, per perorare la causa del militare e permetterne il rientro in Patria.
L'udienza si è aperta stamattina, ma una decisione non è attesa prima di un mese. Prendendo la parola, l'
ambasciatore Francesco Azzarello, ha parlato di
"grave violazione dei diritti umani" del marò, considerando che il procedimento arbitrale potrebbe durare altri tre o quattro anni e che questo comporterebbe la sua
detenzione a Delhi "senza alcun capo d'accusa per un totale di sette-otto anni".
Azzarello ha dichiarato poi che la detenzione di Girone
"lede anche i diritti dell'Italia", che subisce un
"pregiudizio grave" dal protrarsi della sua detenzione.
L'ambasciatore ha poi aggiunto che il processo all'Aja dà buone speranze e che non si tratta di ottimismo o pessimismo, ma di
"speranze basate su solide motivazioni giuridiche e umanitarie".