(Teleborsa) -
Indietreggiano le principali Borse europee nella seconda seduta della settimana, dopo le
corse della vigilia.
A deprimere gli investitori il
ritracciamento delle quotazioni del greggio, pure vittima di qualche presa di beneficio ma anche dei rinnovati
timori per un eccesso di forniture anche alla luce del
report dell'International Energy Agency.
Da segnalare poi il
pericolo di Brexit, evidenziato anche dalle agenzie di rating. Il governatore della
Bank of England (BoE),
Mark Carney, ha dichiarato che il pesante deprezzamento della sterlina ai minimi da 7 anni, conseguente alla probabile vittoria del referendum anti Europa,
non metterà fretta alla BoE in materia di tassi d'interesse.
Dal fronte macroeconomico, da segnalare il
calo oltre le attese dell'IFO tedesco, che ha alimentato le attese per nuovi stimoli all'Eurozona da parte della
Banca Centrale Europea. Sempre in Germania,
il PIL è stato confermato in crescita dello 0,3%.
Tra le singole note sotto la lente il
London Stock Exchange e
Deutsche Boerse in vista di un
possibile matrimonio.
L'
Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,102. Segno più per l'
oro, che mostra un aumento dell'1,49%. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-4,67%), che ha toccato 31,83 dollari per barile.
Consolida i livelli della vigilia lo
spread, attestandosi a 135 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,53%.
Tra gli indici di Eurolandia, affonda
Francoforte, con un ribasso dell'1,64%, male
Londra, che soffre un calo dell'1,27%, vendite su
Parigi, che registra un ribasso dell'1,35%.
A Milano, forte calo del
FTSE MIB (-1,95%), che ha toccato 17.163 punti; giornata da dimenticare per il
FTSE Italia All-Share, che si ferma a 18.770 punti, ritracciando dell'1,84%. Negativo il
FTSE Italia Mid Cap (-1,41%), come il FTSE Italia Star (-0,88%).
Nella Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,12 miliardi di euro, in calo di 0,38 milioni di euro, rispetto ai 2,5 miliardi della vigilia; i volumi si sono attestati a 0,96 miliardi di azioni, rispetto ai 1,17 miliardi precedenti.
Tra i 225 titoli scambiati, i titoli positivi sono stati 69, mentre 147 hanno terminato in calo. Sostanzialmente stabili le restanti 9 azioni.
In buona evidenza a Milano il comparto
Chimici, con un +4,08% sul precedente. In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si sono manifestati nei comparti
Sanitario (-5,72%),
Materie prime (-3,45%) e
Servizi per la finanza (-2,46%).
Tra i
best performers di Milano, si distingue
Banca Mps (+2,24%) su qualche ricopertura dopo i minimi di sempre toccati lo scorso 12 febbraio.
In denaro
Saipem (+1,29%) e
Finmeccanica (+0,85%), quest'ultima grazie alla
partnership con Raytheon.
Venduta a piene mani
Salvatore Ferragamo, che ha archiviato la seduta con un -4,43%.
Nel lusso offerta anche
Luxottica -1,67% che
prenderà in consegna l'eyewear di Valentino.
Nel comparto bancario crolla il
Banco Popolare, con una flessione del 4,04%.
Giù di tono
Intesa Sanpaolo -2,58% dopo il
sì del Consiglio di gestione al progetto di bilancio.
Tenaris soffre un decremento del 3,64%.
Pessima performance per
Anima Holding, che registra un ribasso del 3,57%.
Sul listino completo richiesta
Mondo TV +6,36%, che ha
fatto affari con il distributore greco Fiction Pictures.
Sotto osservazione
Mondadori -2,29%, che potrebbe
sacrificare Bompiani e Marsilio per RCS Libri.
In lettera
Autogrill -1,24%, che
sbarca all'aeroporto di Bergen, in Norvegia.
Su di giri
Exprivia +7,12%, con un boom di volumi
grazie alla nuova commessa.