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La volatilità regna sovrana sui mercati europei

Commento, Finanza
La volatilità regna sovrana sui mercati europei
(Teleborsa) - I listini azionari europei continuano la seduta all'insegna della volatilità, dopo un avvio indeciso, sul persistere dei timori per la crescita globale. A pesare sul sentiment degli investitori, il nuovo calo dei prezzi del greggio dopo che Teheran non ha voluto precisare se congelerà l'output come chiesto dall'Opec.

L'Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,11, in attesa del dato sull'inflazione di gennaio negli Usa, in arrivo nel primo pomeriggio. Seduta in frazionale ribasso per l'oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,39%. Profondo rosso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 30,23 dollari per barile, in netto calo dell'1,75%.

In lieve rialzo lo spread, che si posiziona a 137 punti base, con un timido incremento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari all'1,55%.

Tra i listini europei, Francoforte scende dello 0,85%; piccola perdita per Londra, con un -0,33%. Tentenna Parigi, che cede lo 0,66%. A Piazza Affari, il FTSE MIB è in calo (-1,01%) e si attesta su 16.939 punti.

In luce sul listino milanese i comparti Media (+4,17%) e Viaggi e intrattenimento (+1,44%). In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si sono manifestati nei comparti Servizi per la finanza (-2,21%), Banche (-1,95%) e Materie prime (-1,88%).

Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, effervescente Mediaset, con un progresso del 5,75%, mossa da rumors che la vedono nel mirino dei francesi di Vivendi.

Bilancio decisamente positivo per Prysmian, che vanta un progresso dell'1,82%. Sostanzialmente tonico Campari, che registra una plusvalenza dello 0,64%.

Nel lusso, guadagno moderato per Salvatore Ferragamo, che avanza dello 0,53%, in un comparto galvanizzato dai conti di Kering.

Le più forti vendite, invece, si manifestano sulle banche, in particolare su Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che prosegue le contrattazioni a -5,04%. In caduta libera Anima Holding, che affonda del 4,71%, su prese di profitto.

Pesante Saipem, che segna una discesa di oltre 4 punti percentuali, sul nuovo tonfo del petrolio.
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