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Berlino critica l'Italia: Renzi "sfacciato" sulla richiesta di nuova flessibilità

Economia
Berlino critica l'Italia: Renzi "sfacciato" sulla richiesta di nuova flessibilità
(Teleborsa) - Torna in primo piano il problema dell'equilibrio fra austerity e flessibilità dei conti pubblici, che vede in primo piano l'Italia e le sue pressanti richieste a Bruxelles di maggiori margini di manovra.

Il Premier italiano Matteo Renzi è tornato ieri a criticare la troppa rigidità delle regole europee, in una lettera aperta a La Repubblica. "L'austerity non basta, l'Europa sta peggio di otto anni fa", ha affermato il numero uno del governo.

Rispondendo ad una domanda sulla possibile creazione di un ministro delle finanze unico europeo, avanzata da alcuni Paesi dell'Eurozona, Renzi ha detto che "non è un problema centrale", ma piuttosto bisognerebbe ridiscutere le politiche europee fondate su austerity, rigore e moneta, dando spazio ad una nuova direzione della politica economica sul modello degli Stati Uniti, fondata su crescita, investimenti ed innovazione.

Si è detto favorevole invece il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. "Sono molto favorevole all'ipotesi di andare verso la creazione di una figura istituzionale", ha detto, aggiungendo che il problema non è la sua creazione ma i suo compiti. "Quale sarebbe il mandato per un ministro delle finanze unico dell'area euro?" domanda Padoan.

Quanto alla flessibilità, la richiesta di maggiori margini dall'Italia non è ben vista a Bruxelles, che si è riservata di decidere entro maggio.

Berlino, poi, resta alla guida dei fautori dell'austerity ad ogni costo e critica Roma di aver fatto dlele richieste "sfacciate" alla Commisisone europea. Lars Feld, uno dei "saggi" che consiglia il governo tedesco ed Angela Merkel nelle tematiche di carattere economico, ha fatto alcune critiche al governo italiano, sottolineando che "l'Italia ha esaurito tutta la flessibilità possibile".

L'economista ha ricordato che il deficit resta molto vicino al 3% e che le stime di deficit per il 2016 (2,4% o 2,7%) non contano perché sono solo proiezioni, ma "alla fine conta quanto l'Italia crescerà davvero". Poi, ha ricordato che il debito resta vicino al 135% e che "deve essere urgentemente tagliato".

Feld
, ammettendo che Berlino fa Pressioni sull'UE affinché non conceda altri margini di flessibilità all'Italia, ha ricordato anche il problema dei profughi, affermando che non è tanto pressante per l'Italia, poiché i Paesi più colpiti dai flussi sono Ungheria, Austria, Svezia ed anche la Germania.
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