(Teleborsa) - I crediti deteriorati tornano a turbare il sonno delle banche europee.
La Banca Centrale Europea ha infatti deciso di avviare una
nuova indagine sui cosiddetti "non performing loans" (NPL), ossia sui crediti deteriorati - perché di dubbia o impossibile riscossione - che restano in pancia alle banche minandone la qualità patrimoniale.
Gli Istituti tricolore ad aver ricevuto l'altolà dell'Eurotower sono in tutto sei:
MPS, Carige, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Unicredit.
Ieri sera ognuna di loro, su richiesta di Consob, ha messo le carte in tavola confermando l'interessamento della BCE.
Banca MPS ha comunicato che la qualità del credito è "oggetto di costante monitoraggio da parte della BCE" e che "Nell’ambito dei piani di attività 2016 BCE ha recentemente avviato un'ulteriore attività di assessment sugli NPL; tale attività, in particolare, ha per oggetto la strategia, la governance, i processi e le metodologie di gestione dei non performing loans. Non si registra pertanto alcun elemento di novità rispetto ai dati diffusi nel contesto dell'approvazione dei dati trimestrali al 30 settembre 2015."
Banca Carige, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e
BPER hanno parlato di "indagine conoscitiva in materia di governance, strategia, processi e metodologie adottate dal Banco per la gestione dei Non Performing Loans".
La prima e la BPM non hanno fornito altre notizie sulle tempistiche, il Banco Popolare ha detto l'indagine sarà svolta tra gennaio e febbraio mentre per BPER l'indagine avverrà "nelle prossime settimane".
Unicredit, infine, ha parlato in generale di un "assesment" sugli NPL specificando che le sofferenze lorde si attestano a 50,6 miliardi di euro, in calo di circa il 3% rispetto a dicembre 2014, che il tasso di copertura delle sofferenze (NPLs) è pari al 61,4%, tra i più alti in Italia, e che "di conseguenza, le sofferenze al netto delle riserve ammontano a 19,5 miliardi, in calorispetto a dicembre 2014".
Dettagli sono giunti anche dal
Banco Popolare, secondo il quale alla data del 30 settembre 2015 i flussi netti in ingresso di credito deteriorato hanno registrato un decremento del 56% rispetto all'anno precedente, e dalla
BPM, che ha parlato di
"valori che risultano tra i migliori del sistema bancario italiano sia a livello di qualità del credito sia a livello patrimoniale".
BPER ha invece precisato che "il livello di copertura sui crediti deteriorati complessivi risulta tra i migliori del sistema delle banche popolari (42,1% al 30 settembre 2015)".
Per ora restano
fuori dall'indagine Intesa Sanpaolo, Ubi Banca,
Mediobanca e
Popolare di Sondrio. Tutte hanno dichiarato di "ricevuto, sino ad ora, alcuna comunicazione specifica da parte della BCE in proposito".