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Banche, Fisac Cgil: da maxi utili a risiko, in palio miliardi di risparmio

Finanza
Banche, Fisac Cgil: da maxi utili a risiko, in palio miliardi di risparmio
(Teleborsa) - Utili record per circa 25 miliardi e maxi dividendi per la cifra record di 21 miliardi messi a segno dalle banche lo scorso anno. Mentre calano ancora gli sportelli (-5%) e si riduce, seppur meno del passato, l’occupazione (-1,2%). È la Fisac Cgil a scattare la fotografia a fine 2024 del sistema bancario, nel report a cura dell’Ufficio Studi e Ricerche sui bilanci dei primi sette gruppi bancari (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bbpm, Mps, Bper, Popolare di Sondrio e Credem), alla vigilia della prima di cinque operazioni di risiko: l’Opa di Banco Bpm su Anima Sgr.

Con la chiusura dell’ennesimo, il terzo, anno record per i grandi gruppi bancari, si apre la strada a nuove operazioni di fusione nel settore. "La costante crescita della redditività - si legge nel report della Fisac Cgil - ha consentito ai maggiori gruppi il consolidamento di surplus di capitale e di liquidità disponibili per operazioni M&A".

Cinque le operazioni al momento in campo, ovvero Unicredit su Bbpm, Mps su Mediobanca, Bper su Banca Popolare di Sondrio, Ifis su Illimity e, come detto, Bpm su Anima, che interessano oltre 100 mila lavoratrici e lavoratori, un terzo circa di tutti i dipendenti sotto il contratto Abi. Operazioni nelle quali, sostiene la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, "deve emergere con maggiore chiarezza un orientamento a sostegno del lavoro, dell’economia e del paese, piuttosto che alla sola creazione di vantaggi finanziari per le banche e i loro azionisti. Vogliamo infatti più occupazione nel settore e più attenzione nei confronti degli effetti della trasformazione digitale e dei temi legati allo sviluppo sostenibile, dell’Italia e dell’Europa".

Siamo alla vigilia, quindi, di un’operazione di riassestamento sistemico che ha, secondo il report della Fisac Cgil, tre principali determinanti: WLa prevista contrazione del margine d’interesse, il crescente peso del risparmio gestito e non ultima la riconfigurazione dello spazio geopolitico globale". E una sfida: "La conquista di una fetta crescente di una torta che vale oltre 5.100 miliardi di euro, generando i volumi necessari per il raggiungimento degli obiettivi in termini di fatturato e remunerazione anche in un periodo di tassi d’interesse più bassi”. Il totale a fine 2024 della raccolta diretta per le banche italiane è pari a 2.095 miliardi, di cui 1.506 miliardi depositati presso i primi 7 gruppi bancari. La raccolta indiretta ammonta a 3.045 miliardi, con le top 7 banche che gestiscono 1.728 miliardi, corrispondenti al 56,8% del totale.

Dai maxi utili al risiko bancario, la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, osserva. "Remunerare adeguatamente le lavoratrici e i lavoratori attraverso la contrattazione di secondo livello, far crescere l’occupazione del settore, affrontare il tema dell’impatto delle nuove tecnologie nelle trasformazioni e sostenere l’economia reale del paese. Sono questi gli elementi che rivendichiamo alla luce degli straordinari, gli ennesimi, dati record messi a segno dal sistema bancario per il terzo anno consecutivo. Temi che - aggiunge - rilanciamo con forza in questa fase convulsa di riassetto del sistema. C’è bisogno infatti che il metro di misura di queste operazioni siano non solo le alchimie finanziarie ma anche e soprattutto i benefici sul fronte dell’occupazione e dell’economia reale".

Entrando nello specifico del report sui dati di bilancio dei primi 7 gruppi bancari della Fisac Cgil emerge una crescita solida di tutti i principali dati finanziari nel 2024, a partire dall’utile netto che ha raggiunto 24.854 milioni, segnando una crescita del 7,6%. Volano i dividendi, aumentati del 31,9% in un anno e triplicati tra 2021 e 2024; la remunerazione complessiva agli azionisti, sotto forma di dividendo o buyback, raggiunge la cifra record di 21,1 miliardi di euro, +292% nel triennio passato.

Continua la crescita della raccolta diretta mentre i finanziamenti confermano il trend discendente che ha caratterizzato il triennio precedente, con una riduzione del rapporto prestiti/depositi (78,2% a dicembre 2024). Infine, sempre in riferimento ai 7 gruppi, continua la diminuzione del numero di sportelli in Italia (-5,0%), ora a quota 10.039, a cui si accompagna una leggera riduzione del personale complessivo (-1,2%) rispetto all'anno precedente, ora a 237.878. In particolare, il calo dei dipendenti in Italia è stato pari all'1,1%: il calo risulta quindi inferiore a quello degli ultimi cinque anni. I dipendenti in Italia sono ora 169.421.

(Foto: © alessandro0770 | 123RF)
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