Facebook Pixel
Milano 22-nov
33.495 +0,60%
Nasdaq 22-nov
20.776 +0,17%
Dow Jones 22-nov
44.297 +0,97%
Londra 22-nov
8.262 +1,38%
Francoforte 22-nov
19.323 +0,92%

Mercati in delirio. La Cina ripropone il rischio di una nuova crisi finanziaria

Commento, Finanza
Mercati in delirio. La Cina ripropone il rischio di una nuova crisi finanziaria
(Teleborsa) - Si confermano in apnea le borse europee e Piazza Affari, dopo il tonfo dei mercati asiatici ed in vista di una partenza difficile di Wall Street, stando ai segnali che arrivano dai Future USA.

A deprimere le borse mondiali concorre la crisi cinese, ma soprattutto lo scetticismo degli operatori circa l'efficacia delle misure messe in campo da Pechino, per frenare la speculazione.

Un elemento negativo è rappresentato anche dal crollo del petrolio, con il WTI ed il Brent che confermano perdite nell'ordine del 4% sotto i 33 dollari al barile.

Sul fronte macro, vanno segnalati gli ottimi dati sulla disoccupaizone in Eurozona ed in Italia, mentre hanno deluso quelli sulle vendite al dettaglio. In USA, occhi puntati sul rapporto Challenger sui licenziamenti e sulle richieste di sussidio.

L'Euro / Dollaro USA prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,75%. Fra le commodities va segnalata la rimonta dell'Oro (+0,46%) grazie alla sua natura di bene rifugio.

Lo Spread peggiora, toccando i 100 punti base, con un aumento di 4 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,50%.

Tra i listini europei, seduta drammatica per Francoforte, che crolla del 3,48%, sensibili perdite per Londra, in calo del 2,67%, in apnea Parigi, che arretra del 2,79%. Pioggia di vendite sul listino milanese, che scambia con una pesante flessione del 2,60%. .

Affondano o perdono terreno tutte le Blue Chip di Milano.

IFra i peggiori si classificano le banche, con Banca Mps che scivola del 5,66%.

Tonfo di Buzzi Unicem, che mostra una caduta del 4,79%.

Lettera su Fiat Chrysler Automobiles, che registra un importante calo del 4,54%.

Al palo anche i titoli petroliferi, come Saipem ed Eni, che sull'effetto mini-greggio cedono circa il 3%.
Condividi
```