(Teleborsa) - Il
calo del prezzo del greggio rischia di innescare il secondo anno di recessione per la Russia.
Sulla scia del nuovo indebolimento delle quotazioni di greggio, infatti,
il rublo è crollato al livello più basso da oltre un anno contro il dollaro.
Prosegue dunque il difficile momento economico che sta attraversando la Russia. Il basso livello della valuta locale, mette i russi di fronte alla
prospettiva di un secondo anno consecutivo recessivo, nel 2016, sulla persistente discesa dell'oro nero.
Secondo gli analisti,
l'economia russa dovrebbe registrare una contrazione del 3,7% quest'anno, sotto il peso delle sanzioni occidentali e della caduta delle quotazioni di petrolio, a dispetto delle indicazioni di "stabilizzazione" fornite dai funzionari russi e dal presidente
Vladimir Putin che aveva parlato di "picco della crisi" ormai passato. Ma, ormai, il calo del greggio ha ridotto le aspettative ottimistiche. Nei giorni scorsi, personalità di spicco della politica e degli affari hanno avvertito che il paese dovrebbe prepararsi a un altro anno di recessione.
A novembre
il PIL del Paese è crollato del 4% dopo il -3,7% del mese precedente.
"Il 2016 non sarà più facile del 2015 e, potrebbe essere anche più difficile" ha commentato
Alisher Usmanov, uno degli oligarchi più ricchi del paese, durante un'intervista trasmessa dalla televisione di Stato questa settimana.
Un avvertimento è giunto anche da
Alexei Ulyukayev, ministro dell'Economia, secondo i prezzi del petrolio resteranno ancora bassi "per anni".