(Teleborsa) -
La realizzazione dell'Unione energetica non mette d'accordo gli Stati membri, che tornano a dividersi sulla questione del
raddoppio del progetto North Stream ed alla diversificazione delle rotte del gas.
Nel corso del vertice europeo, che avrebbe dovuto trattare anche il delicato tema dell'Unione energetica, il
Presidente europeo Donald Tusk ha affermato che "
North Stream non aiuta la diversificazione delle rotte e delle forniture, né la riduzione della dipendenza energetica" dalla Russia, in quanto l'80% del gas continuerebbe ad essere fornito da quella fonte ed
il 60% delle quote sarebbe in mano della Germania.
Il dibattito sul progetto North Stream è aperto da tempo, ma soprattutto si è intensificato
dopo il fallimento dell'altro progetto per bypassare l'Ucraina, il South Stream.
Al vertice,
Renzi ha definito il dibattito su North Stream "intrigante", dicendo che sono
molti i Paesi assieme all'Italia e solo Germania ed Olanda sono contrarie.
Su questo punto è intervenuto, in una intervista ad askanews, l'ex leader Pd
Pier Luigi Bersani, sottolineando il rischio che si corre con il progetto: "L'Italia corre un serio rischio per il gas: potrebbe doversi trovare dal 2019 ad andarlo a prendere dalla Germania con il cappello in mano e pagarlo quindi anche di più".