(Teleborsa) - Le
reti elettriche delle Ferrovie dello Stato valgono 674 milioni di euro.
La stima è arrivata dall'
Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, che spiega come che si tratti della "remunerazione riconoscibile alla porzione di reti elettriche in alta tensione oggi di proprietà di Ferrovie dello Stato Italiane nel caso in cui venisse acquisita da
Terna, diventando così parte della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN)".
"Il valore del capitale investito netto è stato fissato pari a 674 milioni di euro, valore che rappresenta l'ammontare dei benefici per la comunità degli utenti elettrici italiani derivante dall'inserimento nella RTN delle reti elettriche di Ferrovie", spiega l'Authority, aggiungendo che la stima ha riguardato oltre 7.500 Km di reti delle Ferrovie oggetto di possibile cessione a Terna.
Ferrovie dello Stato aveva valorizzato l'asset circa 970 milioni di euro, ma l'Autorità ha giudicato il metodo di valutazione "non coerente con la regolazione elettrica".
Il
Watchdog ha dichiarato infine che l'impatto sulle tariffe elettriche derivante dall'inserimento nella RTN delle reti elettriche in alta tensione delle Ferrovie, "qualora l'operazione di acquisizione da parte di Terna si perfezioni entro il 2015 come sembra essere nello spirito della
legge Stabilità 2015, sarà comunque graduale negli anni (riconoscendo a Terna i maggiori costi operativi a partire dal 2016, cui si aggiungerà la remunerazione del capitale a partire dal 2017). Inoltre, ad invarianza dell'eventuale prezzo di cessione che sarà oggetto di trattativa tra Terna e Ferrovie, l'impatto in tariffa dell'operazione potrebbe essere ancora significativamente ridotto con i possibili finanziamenti comunitari ottenibili grazie alle potenzialità di maggiore sviluppo di fonti rinnovabili che derivano dall'integrazione della porzione di rete".