(Teleborsa) -
E' tutto pronto per il debutto di Ferrari al Nyse, il più atteso dell'anno, non solo per la notorietà del marchio, ma anche per l'interesse che
il collocamento del 10% del capitale ha riscosso negli ambienti finanziari.
La Rossa di Maranello ha chiuso un
IPO boom, a quanto si apprende da fonti finanziarie, in quanto avrebbe sollecitato una
richiesta esorbitante, tanto che sarebbe stato messo a punto un
piano per soddisfare l'eccesso di domanda, con l'aggiunta di altre 1,8 milioni di azioni.
L'IPO di Ferrari, d'altronde, è stata pianificata nei minimi dettagli dall'Ad Sergio Marchionne, con il
roadshow che ha toccato le piazze finanziarie più importanti al mondo in America ed in Europa - Londra, New York e Boston - per concludersi ieri in California.
I prossimi passi tecnici prima del debutto alla borsa di New York saranno la
fissazione del prezzo dell'IPO, che avverrà probabilmente oggi, sulla base delle domande pervenute. Il valore dovrebbe oscillare fra un minimo di 48 ed un massimo di 52 dollari ad azione, per un controvalore complessivo che si aggira attorno ai 10 miliardi.
Per domani è previsto l'inizio delle quotazioni al Nyse con il simbolo "race", scelto dallo stesso Marchionne.
Quanto ai
numeri di Ferrari, la società di Maranello ha pubblicato ieri un aggiornamento al prospetto presentato alla SEC (la Consob americana), in cui
stima nel terzo trimestre un utile netto di 93-96 milioni di euro, in rialzo di circa il 60-66% rispetto allo stesso periodo del 2014.
I ricavi netti sono attesi a 720-730 milioni di dollari, in aumento del 9-10% e l'Ebitda rettificato a 210-215 milioni, in crescita del 19-22%, mentre l'Ebit è indicato a 140 e 145 milioni in aumento 57-62%. Questi risultati grazie alla forte domanda riscossa dalla Rossa.
Ambiziosi gli obiettivi di Marchionne, che durante il roadshow ha stimato una produzione di 7.700 unità quest'anno, ma conta di toccare le 10 mila auto entro il 2019.