(Teleborsa) - C'è gran fermento a Wall Street per quella che potrebbe essere considerata l'IPO dell'anno, non tanto per il valore, quanto piuttosto per la fama che la caratterizza.
Ferrari si prepara a correre sul Listino americano,
dove il debutto potrebbe avvenire il prossimo 13 ottobre.
La
data del 13 ottobre è quasi obbligata, in quanto sarebbe il giorno successivo al primo anniversario della fusione Fiat Chrysler avvenuta il 12 ottobre 2014: secondo la normativa americana lo sbarco in Borsa non sarebbe potuto avvenire prima di un anno da quella fusione.
All'avvicinarsi di quella data e considerando che lo svolgimento dell'IPO potrebbe prendere almeno un paio di settimane, l'interesse degli investitori va crescendo e già si mormora che
l'avvio della procedura di collocamento potrebbe avvenire domani. Prima si attende il
via libera definitivo al prospetto da parte della
Securities Exchange Commisison, ovvero la Consob americana.
Come più volte chiarito dal numero uno di Fiat Sergio Marchionne,
sarà collocato solo il 10% di Ferrari e si stima che il valore di quella partecipazione potrebbe essere di
circa 1 miliardo di dollari, che porterebbe la valorizzazione dell'intera azienda di Maranello a 10 miliardi di dollari.
Fra gli operatori c'è anche la
convinzione che la procedura di collocamento sarà un gran successo e gli addetti ai lavori prevedono che
la domanda sarà almeno 10 volte l'offerta.
A curare il collocamento e nientemeno che UBS, dove peraltro Marchionne ha già ricoperto la carica di vice presidente. Il numero uno della banca svizzera, Sergio Ermotti, oggi ha risposto ad alcune domande riguardo l'IPO di Ferrari, affermando che
"per la Ferrari e la Fiat è un grande momento, è una storia che parla da sola".