(Teleborsa) - Indagati i vertici della
Banca Popolare di Vicenza. Nella sede amministrativa e legale dell'istituto di credito è in corso una perquisizione della
Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Vicenza, a seguito dei numerosi esposti giunti nelle settimane scorse da parte di grandi e piccoli investitori penalizzati dalla forte svalutazione delle azioni. Ispezionati anche gli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo.
Il presidente della banca,
Giovanni Zonin, e l'ex direttore generale dell'istituto,
Samuele Sorato, sono finiti sotto inchiesta per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza per i fatti commessi fino a dicembre 2014.
Le indagini sono state ritenute "indispensabili per rendere compiuta la necessaria e doverosa ricerca di elementi probatori documentali" e per valutare "l’attribuzione delle responsabilità oggettive".
La Banca, che ha assicurato piena collaborazione, ieri sera aveva annunciato il completamento del consorzio di collocamento per la realizzazione dell’aumento di capitale e della quotazione in Borsa e la formalizzazione di un accordo di garanzia con
UniCredit.
Quest'ultima ha infatti sottoscritto, a condizioni e termini di mercato, un accordo preliminare di garanzia avente ad oggetto la sottoscrizione delle azioni da emettersi in esecuzione del programmato aumento di capitale fino a massimi 1,5 miliardi di euro.
Lo svolgimento dell’operazione è allo stato previsto entro aprile 2016, spiega la BPVI, contestualmente all’ammissione alla quotazione delle azioni della Banca sul Mercato Telematico Azionario.