(Teleborsa) - I
dissidenti dem e la valanga di emendamenti non fermano il cammino delle
riforme costituzionali.
Ieri sera la
conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso che il
disegno di legge Boschi che contiene, tra le altre cose, la
riforma del Senato,
approderà nell'Aula di Palazzo Madama già oggi.
A poco è valsa la
decisione delle opposizioni di ritirare gli emendamenti e di chiedere l'istituzione di un
comitato ristretto in Commissione Affari Costituzionali del Senato per tentare di trovare un'intesa.
Bypassata, dunque, la
discussione in Commissione che rischiava di protrarsi troppo, mentre il Governo mira a
chiudere la partita entro il 15 ottobre, quando prenderà il via la sessione di bilancio sulla
nuova Legge di Stabilità.
Resta ora da capire se il Premier Renzi ha i
numeri per far passare la riforma che dovrebbe superare il bicameralismo perfetto. Taccuino alla mano sembra che, a meno di defezioni clamorose, il Segretario del PD possa contare su un discreto numero di senatori.
In seno alla maggioranza, a parte quelli dem, si contano i tre senatori fedeli a Tosi, la maggioranza di quelli di Nuovo Centro Destra e del Gruppo Autonomie.
Tra i partiti all'opposizione Renzi dovrebbe avere dalla sua parte il Gruppo di Denis Verdini, una decisa di senatori di Italia dei Valori, Gruppo Misto e GAL e qualche esponente di Forza Italia.