(Teleborsa) - Rifugiati in sciopero della fame, frontiere chiuse, arresto di migranti che tentano di attraversare il confine tra Serbia e Ungheria, centri di accoglienza allo stremo. L'
appello delle agenzie di rating a gestire al meglio l'emergenza migranti per evitare impatti negativi sul credito sovrano non sembra essere stato recepito dai Paesi europei.
I Ministri degli Affari Interni dell'Unione Europea continuano ad essere
divisi sui meccanismi di ricollocamento dei profughi, con il Blocco dell'Est sempre più coeso nel dire "no" all'accoglienza di un elevato numero di siriani. Siriani che continuano ad accalcarsi al confine tra la Serbia e l'Ungheria, tentando in alcuni casi di varcare i pochi tratti di frontiera non ancora blindati dal Governo Orban.
Secondo quanto riferito dai media stranieri, da Budapest sarebbe arrivato ieri l'ordine di
arrestare 174 persone che avrebbero passato, illegalmente, il confine. Le autorità avrebbero inoltre deciso di
respingere su due piedi
poco meno di una ventina di richiedenti asilo.
Ieri la Cancelliera tedesca
Angela Markel ha esortato Grecia e Italia a
creare al più presto degli "hotspot", ossia dei presidi di identificazione dei migranti con la collaborazione di Frontex e Europol, e a indire al più presto un
vertice straordinario.
Quest'ultima richiesta è stata. La presidenza del Consiglio europeo ha infatti convocato un
Consiglio straordinario degli Affari Interni per il prossimo 22 settembre.