(Teleborsa) -
E' finito con un nulla di fatto, ieri, il Consiglio dei ministri dell'Interno UE organizzato per affrontare la crisi dei migranti.
Non è stato raggiunto, infatti, un accordo su un documento di conclusioni. Quello che è mancato è stata l'unanimità al ricollocamento di 120mila profughi in due anni anche se pare ci sia un accordo di larga maggioranza. Lo ha assicurato al termine della riunione di Bruxelles
Jean Asselborn, ministro degli Esteri del Lussemburgo, presidente di turno dell'UE, annunciando che "il Consiglio può decidere per maggioranza qualificata".
Nel frattempo
si moltiplicano gli annunci di rinforzi imposti ai confini dei paesi europei. All'
annuncio della Germania di ripristinare il controllo alle sue frontiere di fronte all'ondata di migranti e di profughi hanno seguito Olanda, Austria e Slovacchia, mentre la Francia si è detta pronta a istituirli.
Il vertice di Bruxelles ha dato invece il via libera formale per l'avvio della
missione navale EuNavFor Med che prevede l'
uso della forza contro gli scafisti nel Mediterraneo.