(Teleborsa) - Tra i capi delle sette banche centrali più importanti del mondo, nessuno intrattiene colloqui faccia a faccia come il
presidente della Fed, Yanet Yellen e il
governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney.
I due hanno avuto
un’importante colloquio lo scorso aprile, presso la sede di Washington del Fondo monetario internazionale e
due incontri privati nel mese di ottobre, tra cui un pranzo alla Casa Bianca, oltre ad altre sei conversazioni.
Più magro il bottino dei colloqui che la Yellen ha tenuto con i rappresentanti di altre banche centrali,
due con Draghi e solo uno con il governatore della Banca del Giappone,
Haruhiko Kuroda.
Ovviamente
il controllo dei tassi di interesse pone in posizione privilegiata la Yellen e Carney, che hanno molto di cui parlare per pianificare i termini di
un'exit strategy coordinata.
Per alcuni investitori, la frequenza dei colloqui fornisce un'ulteriore prova del
"rapporto speciale" che esiste tra la Fed e BOE. I legami storici tra il Regno Unito e gli Stati Uniti e le analogie delle due economie, nei contenuti e nei risultati, possono anche voler dire che i due paesi
alzeranno i tassi in virtuale sincronia,
quando sarà il momento.
"E' sciocco pensare che la Gran Bretagna non possa
alzare i tassi prima degli Stati Uniti" ha detto il coordinatore uscente della politica monetaria della BoE,
David Miles, lo scorso 14 luglio.