(Teleborsa) - Scongiurato il pericolo di un default o dell'uscita dall'Eurozona, la Grecia tenta di tornare alla normalità.
Stamane,
dopo tre settimane di chiusura,
le banche riaprono gli sportelli anche se
permangono molte limitazioni e controlli sui capitali.
Tra le novità, decise dal Ministero dell'Economia ellenico in accordo con la Banca Centrale Europea e la Banca Centrale greca, la
possibilità di prelevare 420 euro a settimana in un'unica soluzione (prima il limite giornaliero dei prelievi era di 60 euro).
I possessori di carte di credito emesse da Istituti ellenici potranno effettuare pagamenti, ma solo nel territorio nazionale.
Queste limitazioni hanno un
duplice scopo: evitare una fuga dei capitali all'estero e il definitivo "dissanguamento" delle
banche, che stanno attendendo il via libera ad una
ricapitalizzazione per complessivi 25 miliardi di euro.
A giorni, forse ore, dovrebbe arrivare anche il
prestito ponte da 7 miliardi di euro per rimborsare il debito con il Fondo Monetario scaduto a fine giugno e i 3,5 miliardi di euro dovuti alla BCE.
Nessuna riapertura, invece,
per la Borsa di Atene,
pure chiusa dallo scorso 29 giugno.
Intanto continua a risuonare la
richiesta del FMI di tagliare il debito della Grecia, anche se la Germania continua ad opporsi fermamente.
Ma in una intervista all'emittente tedesca
ARD, la Cancelliera
Angela Merkel ha aperto alla prospettiva di una riduzione del debito (escluso categoricamente, invece, un taglio), seppure limitata, rimandando però le discussioni a quando Atene avrà implementato con successo il
primo round di riforme concertate con i creditori internazionali e
approvate dal Parlamento sul finire della scorsa settimana. Dunque, a conti fatti, i ministri dell'Eurozona non affronteranno il tema prima della fine dell'anno.
A proposito di riforme, tra le
codicio sine qua non imposte da Bruxelles per la concessione del terzo bailout c'è l'
aumento dell'IVA, che scatterà proprio da stamane.
Mercoledì, invece, il Parlamento ellenico sarà chiamato a votare il secondo pacchetto di misure concordate con Bruxelles.