(Teleborsa) - Il
primo ministro Alexis Tsipras, che ha vinto le elezioni di inizio anno promettendo di porre fine al piano di austerità e ripristinare la "dignità" per il popolo greco,
ha ora intenzione di vendere ai greci un accordo di salvataggio oneroso, sostenendo che senza l’accordo le cose sarebbero state ancora peggiori.
Questo è stato il messaggio implicito lanciato al popolo greco dal leader di Syriza, veicolando il piano riformatore a Bruxelles, che ha portato ieri mattina all’accordo con i creditori.
Accordo che risulta basato essenzialmente su un articolato
piano di privatizzazioni e vendite su larga scala di asset, aumenti fiscali e tagli alla spesa, molti dei quali devono essere approvati dal parlamento subito.
L'accordo, ha detto Tsipras, dovrebbe scongiurare un collasso del sistema finanziario e, soprattutto, tenere la Grecia nell'euro. Tsipras, che definisce l’accordo raggiunto come il suo “gol numero 1”, sta cercando di attuare misure draconiane, ancora più drastiche di quelle respinte dagli elettori greci nel
referendum di domenica scorsa. Adesso, però, per aver successo, avrà bisogno di puntellare i ranghi del suo stesso partito.
"Un rimpasto di governo è probabile, quasi certamente con Tsipras come primo ministro e con il sostegno di partiti di opposizione", ha detto George Pagoulatos, professore di politica ed economia europea presso l'Università di Atene.
Tuttavia, oltre 30 membri dell’estrema sinistra di Syriza, dovrebbero abbandonare lo schieramento che fin qui ha dato sostegno al governo, perché il piano, concordato tra la Grecia e i leader degli altri 18 paesi della zona euro, richiede un livello di austerità che alcune componenti della coalizione di Tsipras troveranno difficile da digerire.