(Teleborsa) - Il tema delle
pensioni continua a tenere banco, con il
decreto legge post
sentenza della Consulta che proprio oggi arriva al Quirinale.
Intanto ieri il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, intervenuto in Parlamento davanti alle Commissioni Bilancio e Lavoro di Camera e Senato per riferire sulla questione, ha rivelato qualche altro dettaglio rispetto a quanto detto
lunedì in conferenza stampa dal premier Matteo Renzi.
Padoan ha confermato la
cifra una tantum restituita dal governo il primo di agosto e ha parlato di una
rivalutazione strutturale a partire dal 2016 che si aggiungerà a quella già in vigore con la legge di stabilità 2014.
Il decreto prevede il riconoscimento della
rivalutazione per il 2012 e il 2013 di rimborsi pari al 40% per i trattamenti tra i 1500 e 2000 euro lordi circa, del 20% per i trattamenti tra i 2000 e i 2500 euro, del 10% per quelli superiori a questa soglia. Quanto al 2014-2015 i pensionati riceveranno il 20% di quanto stabilito per le mensilità del biennio 2012-13, cioè una quota del rimborso erogato per il periodo precedente.
Relativamente agli
aumenti permanenti, i trattamenti pensionistici saranno incrementati nella misura del 50% di quanto stabilito per le mensilità del biennio 2012-13. Per il 2012-13 il decreto riconosce la rivalutazione del 40% per gli assegni tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e del 10% per quelli tra 5 e 6 volte il minimo. Per il 2014-15 sarà rimborsato il 20% di quanto previsto per il biennio precedente.
In tal modo si spenderanno "solo 2,2 mld invece di 17,6 mld, cifra che sarebbe stata insostenibile, poiché avrebbe lievitare il rapporto debito/PIL dal 2,5 al 3,6 per cento. "Valori - ha specificato Padoan - che non conseguirebbero il rispetto delle regole del bilancio europee e farebbero scattare una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia. Non permetterebbero dunque all’Italia di usufruire clausola di flessibilità per le riforme. E maggiori oneri ridurrebbero significativamente i margini di bilancio e di intervento per i prossimi anni, sia per scongiurare la clausola di salvaguardia Iva sia per effettuare interventi per la ripresa".