(Teleborsa) - L'
Agenda dell'Italia passa il test di Bruxelles anche se la flessibilità chiesta dalla Penisola potrebbe richiedere qualche misura aggiuntiva in caso di bassa crescita.
Ad affermarlo, tra le righe, è la Commissione europea nelle
raccomandazioni di politica economica specifiche per ciascun paese per il 2015 e il 2016.
Raccomandazioni, quelle pubblicate oggi, che tengono conto di quanto approntato nei
Documenti di Economia e Finanza (DEF) di ciascuno Stato membro.
Nel caso dell'Italia, Bruxelles ricorda che
dovrebbe migliorare il bilancio strutturale di 0,25 punti di PIL nel 2015, e di "solo" 0,1 punti nel 2016, tenendo conto della flessibilità consentita dalla clausola sulle riforme strutturali.
"Tuttavia, partendo dal presupposto che non vi siano cambiamenti, le previsioni della Commissione mostrano un deterioramento di 0,2 punti di PIL, da cui risulta il rischio di una qualche deviazione. Per questo sarebbero necessarie misure aggiuntive", si legge nel documento.
Quanto alla raccomandazioni, la Commissione elenca alcuni punti su cui il Governo dovrebbe lavorare, oltre ovviamente al miglioramento del bilancio strutturale, anche perché l'Italia è uno dei Paesi dell'Unione Europea dove si riscontrano "squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono misure decisive e monitoraggio specifico".
Le raccomandazioni riguardano i
decreti attuativi sul fisco, il un piano per il
miglioramento di porti e logistica, le
riforme istituzionali e della Pubblica Amministrazione, misure per
rafforzare le banche entro fine 2015, la
riduzione dei processi civili, ulteriori misure di
semplificazione e
incentivo al lavoro.
Queste raccomandazioni specifiche per paese saranno discusse dai ministri dell'UE a giugno, prima di essere approvate dai capi di Stato e di governo il 25 e 26 giugno e adottate formalmente a luglio. Spetterà poi agli Stati membri attuarle includendole nelle politiche e nei piani di bilancio nazionali per il 2015-2016.