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Cina, la banca centrale torna a soccorrere l'economia

Economia
Cina, la banca centrale torna a soccorrere l'economia
(Teleborsa) - Non si può certo considerare una mossa a sorpresa: la banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse per sostenere l'economia. In qualche modo questa mossa era ampiamente attesa dai mercati, che ci contavano, dopo i pessimi dati sui PMI emersi di recente ed una serie di altri indicatori che confermano la fase di rallentamento dell'economia del Dragone.

La People Bank of China ha annunciato nel weekend il taglio del tasso do interesse sui prestiti di 25 punti base, portandoli al 5,1% e quello sui depositi di un pari ammontare al 2,25%. Si tratta del terzo taglio in sei mesi, l'ultimo è stato effettuato a fine febbraio.

Se questo taglio non si fosse concretizzato i mercati avrebbero reagito molto male, dato che la crescita del PIL quest'anno sarà ai minimi degli ultimi 25 anni.

Naturalmente, la Cina cresce a tassi che fanno sorridere qualsiasi economia matura, giacché un 7% di PIL cinese sarebbe un tassi di espansione sorprendente in Occidente, dove il PIL aumenta a tassi vicini allo zero e, nel caso degli Stati Uniti al massimo del 3%. Ma la Cina è una economia "Emergente", un Paese giovane, in piena espansione.

Inoltre, il Dragone è il maggior consumatore di materie prime, tanto che il rally delle commodities negli anni passati è stato costruito proprio sui suoi alti tassi di espansione (sino a pochi anni fa il PIL cresceva a tassi superiori al 10%). Fra l'altro, la Cina ha ora sorpassato gli Stati Uniti, diventando il maggior consumatore mondiale di petrolio. E chiaro quindi che dal suo stato di salute dipendano le sporti di moltissime economie e questo fa presupporre che la stagione delle misure accomodanti non sia ancora giunta al termine.
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