(Teleborsa) - Il contributo francese al parlamento europeo è fulminante; il fronte nazionale di
Marine Le Pen con il 25,4% dei consensi è il primo partito transalpino e conquista 24 seggi al
Parlamento Europeo, contro i 9 di cinque anni fa.
"Ora Hollande sciolga l’Assemblea Nazionale, perché non è più rappresentativa e non si può ignorare chi ottiene il 25%", ha detto Marine Le Pen.
"E’ un momento in cui si avverte tutta la gravità della situazione", ha detto il primo ministro francese Valls, che ha definito "un terremoto" la vittoria della Destra Francese.
Anche in
Gran Bretagna dominano gli euroscettici dell’Ukip di Nigel Farage che, facendo leva sul raddoppio dei consensi antieuropeisti, lievitato al 31,1%, si dice "pronto al divorzio alla Gran Bretagna e dall’Europa" che poi aggiunge, "Vorrei incontrare Grillo e discutere con lui delle nostre politiche che hanno molto in comune".
Boom degli euroscettici anche in
Danimarca, dove il partito di estrema destra, il Danish People Party, è il primo partito del paese con il 26,1% dei voti.
Risultati ribaltati rispetto al 2009 anche in
Portogallo, dove i socialisti primeggiano con il 31,4% del consenso elettorale.
Indipendentisti in testa anche in
Irlanda con il 27%.
Più contenuta l’ondata antieuropeista in
Germania, ferma al 7% dei voti. La Merkel conferma la propria leadership, ma dovrà fare i conti con il calo del Spd, suo principale alleato.
Infine in
Grecia, il paese che la Troika europea ha letteralmente "spolpato", si afferma il partito di sinistra radicale di Tsipras con il 26,5%.
Si sfalda anche la
Spagna. I partiti portanti del sistema iberico, popolari e socialisti, crollano. Insieme perdono il 30% dei parlamentari europei del 2009, mentre con il 5% avanza la componente anti Europa.