(Teleborsa) - Affiorano novità sulla
tragedia avvenuta ieri al largo delle coste libiche che è costata la vita ad un imprecisato numero di migranti, sicuramente più dei 700 stimati in prima battuta. Un testimone, dei 28 sopravvissuti alla tragedia, riporta che sul barcone erano
presenti oltre 900 persone, tra cui 200 donne e 50 bambini, molte delle quali chiuse nella stiva.
Una motovedetta della Guardia costiera approderà questa mattina a Malta per lasciare i 24 corpi recuperati e orienterà poi la prua verso Catania, con le 28 persone tratte in salvo.
I
risvolti diplomatici della faccenda coinvolgono anche l’ONU, con il presidente
Ban Ki-moon che lancia un
accorato appello alla comunità internazionale affinché l’Italia venga aiutata ad assorbire l’ingente flusso di migranti che si sta riversando sulle sue coste, dalle zone africane e mediorientali, pervase dalla violenza della guerra.
Il ministro dell'interno,
Angelino Alfano parteciperà poi ad una
riunione d’urgenza del Consiglio congiunto, dei ministri europei degli Esteri e degli Interni, convocata a Lussemburgo, che avrà luogo alle 15.
Le prime stime fatte dalla Guardia Costiera, sul numero dei migranti coinvolti nella tragedia e che si erano fermate a 700 persone, si fanno più agghiaccianti e aggravano una situazione di fatto già classificata come la più grande tragedia di sempre accaduta nel Mediterraneo.
“I trafficanti hanno bloccato i portelloni per non fare uscire i migranti dalle stive”, ha detto il testimone, sopravvissuto alla trappola mortale che ha trascinato a fondo centinaia di persone.