(Teleborsa) -
La Grecia ha rimborsato il prestito del FMI da 450 milioni di euro, ma non ha ancora scongiurato il pericolo di default, perché la scadenza di ieri era solo
uno dei molti test che Atene deve superare prima di ottenere una revisione del piano di aiuti/risanamento della Troika, l'aggregazione che comprende l'Ue, BCE ed Fondo Monetario.
La questione ruota tutta attorno al
problema delle riforme, che Atene ha predisposto e che devono ricevere un parere da Bruxelles.
Il pacchetto predisposto dal governo Tsipras era già stato giudicato insufficiente, ma soprattutto richiede tempo perché vengano attivati i nuovi aiuti, anche in caso di esito positivo. "Abbiamo ancora tanto lavoro da fare" ha sottolineato ieri il Ministro delle finanze greco Yanis Varoufalkis.
Nel frattempo, il Tesoro ellenico sta cercando di barcamenarsi fra le aste a breve, che poco consentono di racimolare, ed altri tipi di accordo, come
quello siglato da Tsipras in Russia per la creazione di un hub europeo del gas sulla Penisola ellenica.
Quanto ale trattative in corso con UE ed FMI, il direttore del FMI Christine Lagarde ha ricordato che si continua a lavorare oer implementare le riforme e migliorare "una situazione economica molto brutta". L'ex ministro delle finanze francese, riferendosi
all'incontro produttivo con Varoufakis il giorno di Pasqua, ha sottolineato che il Fondo Monetario è determinato ad aiutare la Grecia e che occorre "navigare attraverso le misure che porteranno alla realizzazione degli obiettivi previsti dal piano di aiuti", con il vincolo di "rispettare alcuni degli impegni fatti durante il ciclo politico".