(Teleborsa) - Nuove misure in grado di produrre
entrate comprese tra i 4,7 e i 6,1 miliardi di euro e un
avanzo primario tra il 3,1 e il 3,9% del PIL.
Sono quelle contenute nelle
26 pagine di Contro-piano inviate a Bruxelles dal Governo greco per tentare di sbloccare i finanziamenti a breve termine che permetteranno ad Atene di onorare i propri obblighi e consentire l'emissioni di nuovo titoli di Stato a breve termine.
Queste
misure comprendono l'eliminazione di alcune esenzioni fiscali, l'aumento delle imposte sul reddito e sui beni di lusso, una tassa sui ricavi televisivi (che potrebbe essere estesa anche ai media elettronici), l'incremento dei biglietti di musei e siti archeologici, la creazione di una bad bank per "ripulire" il sistema finanziario e altri interventi mirati a ridurre le frodi. Tra questi si segnalano l'abolizione dei pagamenti in contanti per importi superiori ai 1.500 euro, la lotta al contrabbando di alcool, carburanti, tabacco e all'evasione dell'IVA, incentivi ai cittadini che pagano in tempo le tasse.
Contemporaneamente l'Esecutivo greco, per rimanere fedele alle promesse elettorali, ha anche inserito
alcune misure di welfare quali la reintroduzione della 13 esima per le pensioni.
Il
piano, inviato ieri sera, è stato
immediatamente analizzato dai vice Ministri delle Finanze dell'Eurozona. I giudizi, però, non sono dei migliori. Un funzionario avrebbe detto che queste misure sono "ben lontane dall'essere la base per un accordo con i creditori".
Creditori che, probabilmente, non faranno il punto della situazione prima della fine di aprile. Sia da Atene che da Bruxelles fanno sapere infatti che i Ministri delle Finanze potrebbero
non incontrarsi prima del 24 aprile.Dunque, sembrerebbe
sfumata l'ipotesi di un accordo entro la prossima settimana, quando la Grecia dovrà ripagare un debito con il Fondo Monetario Internazionale da 430 milioni di euro. Per ora Atene esclude di non essere in grado di onorare il prestito.