(Teleborsa) - Metriche di mercato mostrano che
la Grecia è nelle condizioni estremamente pericolose di affondare sotto il peso del suo debito, mettendo a repentaglio rimborsi per circa 500 miliardi di euro, nei confronti di contribuenti europei, fondi di salvataggio, banche e obbligazionisti.
Il
primo ministro Alexis Tsipras è in fase di stallo nelle
trattative con i creditori, rispetto alle misure legate ai prestiti di salvataggio della Grecia e un funzionario del governo ha detto venerdì che il paese non può onorare i debiti se i creditori non erogheranno nuovi fondi.
Il governo ha inoltre ha dato il via ad una ristrutturazione che collegherebbe alcuni futuri pagamenti alla riduzione dei tassi di interesse sui prestiti concessi e alla dilazione temporale sulle loro scadenze.
Il pericolo è che
la cristallizzazione dei colloqui tra la Grecia e i suoi creditori determinerà l’inevitabile uscita dall’euro, lasciando tutte le parti interessate ad affrontare le perdite.
"La più grande paura, adesso, è che la Grecia esca per una serie di fatali errori", ha detto
Padhraic Garvey, strategist globale a ING Groep. "L'unica soluzione praticabile in assoluto sarebbe quella di trasformare tutto il debito ufficiale in un bond irredimibile perpetuo, in modo da non ripagarlo mai più”.
Con il paese a corto di contanti,
le quotazioni dei credit default swap indicano una probabilità del 72% che la Grecia rinneghi il suo debito entro cinque anni, rispetto al 67% di fine febbraio.