(Teleborsa) - Altra giornata vivace per le
banche popolari italiane.
Oggi alle 13.00 il
Consiglio dei Ministri si riunirà per approvare il decreto legge (ddl) che potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione della governance di questo tipo di Istituti.
In particolare, il Premier Renzi vorrebbe abrogare l'articolo 30 del Testo unico bancario sul cosiddetto
voto capitario, che assegna un voto ad ogni socio qualsiasi sia il numero delle azioni possedute.
Al vaglio del Governo anche l'ipotesi di
limitare il possesso delle azioni, sia direttamente che indirettamente, entro l'1% del capitale sociale.
Queste mossa potrebbero
favorire processi di concentrazione nel settore, cosa che sta creando una certa euforia sui mercati.
Ad infiammare ulteriormente il sentiment i rumor di stampa secondo cui il fondo di private equity
Permira sarebbe pronto a sborsare oltre 2 miliardi di euro per l'
Istituto Centrale delle Banche Popolari (ICBPI).
La notizia ha messo le ali alle banche che possiedono una quota in ICBPI, prima fra tutte il
Credito Valtellinese che è primo socio con una quota del 20,4%, ma anche
Banco Popolare, che ha il 15,4% e la
Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che invece possiede il 10,6%.
Il fermento delle popolari sta mettendo brio anche a
MPS e
Banca Carige, le due banche
bocciate agli stress test. Si stima infatti che anche loro possano entrare in qualche modo del possibile Risiko generato dalla riforma delle popolari.