(Teleborsa) - Con l'incognita del voto in Grecia, il prossimo 25 gennaio, si allarga il fronte dei consiglieri della BCE contrari ad un'accelerazione verso l'acquisto dei titoli di Stato.
Jens Weidmann, governatore della Bundesbank ha detto che
gli acquisti dovrebbero riguardare titoli sovrani più sicuri ed affidabili , escludendo di fatto i titoli di Stato greci. A Weidmann ha fatto eco lo scetticismo di
Ardo Hansson, tornato a mettere in guardia sui rischi derivanti dal quantitative easing.
L'
esponente estone della Banca centrale europea, nonché governatore della banca centrale di Estonia, in un'intervista a
Bloomberg ha spiegato che è "problematico annunciare un programma di acquisto bond inclusi quelli greci a gennaio". Per il banchiere centrale l'azione della BCE sarebbe "ai limiti della legalità".
Parole che stonano decisamente con la promessa del
presidente della BCE, Mario Draghi, che
ha promesso "unanimità" da parte del consiglio direttivo in caso di lancio di misure volte ad evitare un periodo prolungato di bassa inflazione.